24-10-2014
Da millenni la locusta del deserto, un insetto migratore simile a una cavalletta, costituisce una minaccia concreta per centinaia di milioni di persone: distrugge i raccolti mettendo in crisi popolazioni, produttori ed ecosistemi. Nei periodi di riposo, chiamati recessioni, la locusta del deserto vive in solitaria nelle regioni aride e semi-aride di Africa, Medio Oriente e Asia sudoccidentale; in particolari condizioni climatiche il processo riproduttivo può dilagare viralmente,
sino alla creazione di sciami enormi, che possono raggiungere i 40 milioni di insetti per km quadrato. Gli sciami si spostano in maniera estremamente rapida e possono interessare un'area di circa 32 milioni di km quadrati, minacciando circa 60 Paesi sul 20% della superficie mondiale e causando danni ingenti alle coltivazioni. Uno sciame della grandezza di 10 km quadrati è in grado di consumare in un solo giorno la stessa quantità di cibo che potrebbe sfamare circa 35.000 persone.
Per combattere e prevenire questa piaga, la FAO ha istituito un'unità denominata DLIS (Desert Locust Information Service), dedicata al monitoraggio quotidiano delle condizioni ambientali e delle infestazioni di locuste a livello globale. Il DLIS svolge questo compito dal 1975, fornendo previsioni e avvisi ai Paesi a rischio locuste. Negli ultimi anni, grazie alla mappatura satellitare delle enormi distese territoriali interessate e allo sviluppo di strumenti idonei a lavorare in condizioni ambientali estreme, sono stati compiuti enormi passi avanti nelle attività di early warning.
Oggi l'attività di monitoraggio del DLIS si basa sul sistema eLocust, implementato per la prima volta nel 2000, ed evolutosi poi in eLocust2 (2005) ed eLocust3 (2014). Il software, altamente intuitivo, è installato su tablet Panasonic Toughpad FZ-A1, distribuiti agli operatori locali sul campo nei paesi coinvolti. L'FZ-A1 è collegato tramite una rete satellitare ai centri di controllo nazionali e al DLIS di Roma, che coordina l'invio delle squadre in zone in cui le locuste sono potenzialmente più attive. Gli operatori quindi utilizzano il tablet, in un primo momento, come strumento avanzato di navigazione. Le condizioni sono estreme: molto spesso si raggiungono zone isolate attraverso piste di terra battuta e con un'escursione termica tra il giorno e la notte superiore ai 40 gradi. Una volta arrivati sul posto, il device diventa per gli operatori uno strumento di osservazione, catalogazione e comunicazione. In base alle loro rilevazioni, la centrale operativa deciderà se inviare o meno di squadre di terra o d'aria per trattare le infestazioni prima che le locuste si diffondano e causino danni.
Panasonic è stata scelta dalla FAO come partner tecnologico del progetto eLocust3 per la sua affidabilità e garanzia di qualità, oltre che per le caratteristiche di resistenza dei suoi prodotti, e ha fornito al progetto 375 dispositivi Toughpad FZA1, tablet Android rugged pensati appositamente per l'utilizzo in mobilità e sul campo, distribuiti dalla FAO a partire dall'estate 2014 nei 22 Paesi cosiddetti "di frontiera". Il Toughpad FZ-A1, testato secondo la normativa MILSTD- 810G, resiste agli urti e alle cadute da 120cm e assicura la massima resistenza ad acqua e polvere con un grado di protezione IP65, oltre che alle temperature estreme. È dotato di display da 10.1 pollici di tipo multi-touch capacitivo ad alta luminosità, visibile alla luce del sole e con rivestimento antiriflesso, oltre che di batteria ricaricabile, connessione USB, memoria esterna, GPS integrato e fotocamera.
La scelta decisionale della FAO (dopo un intenso periodo di sperimentazione di molti device di altri produttori) ha tenuto conto di almeno altri due importanti elementi qualitativi: l'assistenza che Panasonic è in grado di assicurare a livello mondiale e le competenze tecniche dell'ingegneria di prodotto, che hanno consentito alle altre aziende coinvolte nel progetto di sviluppare software e soluzioni di comunicazione satellitare ad hoc. L'applicazione eLocust3 installata sui tablet Panasonic si compone di un software sviluppato dall'azienda francese Novacom per le rilevazioni sul campo e per la trasmissione dei dati via satellite. L'applicazione, disponibile in tre lingue di lavoro (inglese, francese e arabo) permette anche di scattare fotografie geo-localizzate, e utilizza la tecnologia Bluetooth e i satelliti di ultima generazione INMARSAT. eLocust3 comprende inoltre un'applicazione unica nel suo genere, eLocust3D, per aiutare gli operatori sul campo ad identificare le aree nel deserto in cui potrebbero trovarsi le locuste. Quest'applicazione è stata sviluppata e donata alla FAO da Trilogis, azienda trentina specializzata nei sistemi informativi territoriali.
Le mappe satellitari elaborate dalla University of Columbia di New York, in grado di mostrare precipitazioni e vegetazione, vengono automaticamente caricate sul Toughpad FZ-A1. Gli operatori hanno così a disposizione gli ultimi dati disponibili, combinati alla geo-localizzazione GPS per controllare la propria posizione nel deserto e ad una visualizzazione morfologica 3D del terreno per identificare con facilità le zone in cui con maggiori probabilità si annidano le locuste. Una volta raggiunte le aree colpite, possono inviare una segnalazione compilando una scheda e trasmettendo in pochi minuti i dati via satellite al centro nazionale e al DLIS di Roma, cosicché possa essere valutata la necessità di intervento e possano essere inviate squadre di controllo. Nel 2014, l'applicazione eLocust3D ha anche ricevuto dalla NASA il premio "World Wind Europe Challenge".
Tutte le nostre notizie in 160 caratteri grazie a @data_ita
Per combattere e prevenire questa piaga, la FAO ha istituito un'unità denominata DLIS (Desert Locust Information Service), dedicata al monitoraggio quotidiano delle condizioni ambientali e delle infestazioni di locuste a livello globale. Il DLIS svolge questo compito dal 1975, fornendo previsioni e avvisi ai Paesi a rischio locuste. Negli ultimi anni, grazie alla mappatura satellitare delle enormi distese territoriali interessate e allo sviluppo di strumenti idonei a lavorare in condizioni ambientali estreme, sono stati compiuti enormi passi avanti nelle attività di early warning.
Oggi l'attività di monitoraggio del DLIS si basa sul sistema eLocust, implementato per la prima volta nel 2000, ed evolutosi poi in eLocust2 (2005) ed eLocust3 (2014). Il software, altamente intuitivo, è installato su tablet Panasonic Toughpad FZ-A1, distribuiti agli operatori locali sul campo nei paesi coinvolti. L'FZ-A1 è collegato tramite una rete satellitare ai centri di controllo nazionali e al DLIS di Roma, che coordina l'invio delle squadre in zone in cui le locuste sono potenzialmente più attive. Gli operatori quindi utilizzano il tablet, in un primo momento, come strumento avanzato di navigazione. Le condizioni sono estreme: molto spesso si raggiungono zone isolate attraverso piste di terra battuta e con un'escursione termica tra il giorno e la notte superiore ai 40 gradi. Una volta arrivati sul posto, il device diventa per gli operatori uno strumento di osservazione, catalogazione e comunicazione. In base alle loro rilevazioni, la centrale operativa deciderà se inviare o meno di squadre di terra o d'aria per trattare le infestazioni prima che le locuste si diffondano e causino danni.
Panasonic è stata scelta dalla FAO come partner tecnologico del progetto eLocust3 per la sua affidabilità e garanzia di qualità, oltre che per le caratteristiche di resistenza dei suoi prodotti, e ha fornito al progetto 375 dispositivi Toughpad FZA1, tablet Android rugged pensati appositamente per l'utilizzo in mobilità e sul campo, distribuiti dalla FAO a partire dall'estate 2014 nei 22 Paesi cosiddetti "di frontiera". Il Toughpad FZ-A1, testato secondo la normativa MILSTD- 810G, resiste agli urti e alle cadute da 120cm e assicura la massima resistenza ad acqua e polvere con un grado di protezione IP65, oltre che alle temperature estreme. È dotato di display da 10.1 pollici di tipo multi-touch capacitivo ad alta luminosità, visibile alla luce del sole e con rivestimento antiriflesso, oltre che di batteria ricaricabile, connessione USB, memoria esterna, GPS integrato e fotocamera.
La scelta decisionale della FAO (dopo un intenso periodo di sperimentazione di molti device di altri produttori) ha tenuto conto di almeno altri due importanti elementi qualitativi: l'assistenza che Panasonic è in grado di assicurare a livello mondiale e le competenze tecniche dell'ingegneria di prodotto, che hanno consentito alle altre aziende coinvolte nel progetto di sviluppare software e soluzioni di comunicazione satellitare ad hoc. L'applicazione eLocust3 installata sui tablet Panasonic si compone di un software sviluppato dall'azienda francese Novacom per le rilevazioni sul campo e per la trasmissione dei dati via satellite. L'applicazione, disponibile in tre lingue di lavoro (inglese, francese e arabo) permette anche di scattare fotografie geo-localizzate, e utilizza la tecnologia Bluetooth e i satelliti di ultima generazione INMARSAT. eLocust3 comprende inoltre un'applicazione unica nel suo genere, eLocust3D, per aiutare gli operatori sul campo ad identificare le aree nel deserto in cui potrebbero trovarsi le locuste. Quest'applicazione è stata sviluppata e donata alla FAO da Trilogis, azienda trentina specializzata nei sistemi informativi territoriali.
Le mappe satellitari elaborate dalla University of Columbia di New York, in grado di mostrare precipitazioni e vegetazione, vengono automaticamente caricate sul Toughpad FZ-A1. Gli operatori hanno così a disposizione gli ultimi dati disponibili, combinati alla geo-localizzazione GPS per controllare la propria posizione nel deserto e ad una visualizzazione morfologica 3D del terreno per identificare con facilità le zone in cui con maggiori probabilità si annidano le locuste. Una volta raggiunte le aree colpite, possono inviare una segnalazione compilando una scheda e trasmettendo in pochi minuti i dati via satellite al centro nazionale e al DLIS di Roma, cosicché possa essere valutata la necessità di intervento e possano essere inviate squadre di controllo. Nel 2014, l'applicazione eLocust3D ha anche ricevuto dalla NASA il premio "World Wind Europe Challenge".
Tutte le nostre notizie in 160 caratteri grazie a @data_ita