18-07-2018
Una vera e propria ”single window” digitale attraverso la quale chi utilizza le vie navigabili interne ha tutte le informazioni di cui necessita per una navigazione sicura e ben pianificata. Allo stesso modo, il gestore del traffico della nostra rete idroviaria, ha in tempo reale la completa visione della navigazione su tutta la rete. È questa in estrema sintesi RIS II (River Information Services) il sistema di servizi di informazione fluviale frutto di un progetto cofinanziato dall’Unione Europea e realizzato da Sistemi Territoriali, insieme ad Agenzia Interregionale per il Fiume Po (AIPo), MIT attraverso RAM Spa, Provincia di Mantova, Azienda Speciale per il Porto di Chioggia (ASPO) e le Regioni Veneto, Emilia Romagna e Lombardia.
Sistemi Territoriali ed AIPo, con il partner tecnico Elman srl, hanno elaborato un sistema RIS di informazione fluviale per la gestione del traffico e dei trasporti del sistema idroviario nazionale prendendo a riferimento la direttiva europea 44/2005 e le sue successive implementazioni. Il RIS II italiano è così perfettamente in linea con i RIS adottati in tutte le altre nazioni europee coinvolte nella navigazione fluviale.
L’area d’interesse per il RIS nazionale,è il bacino del fiume Po nella sua parte navigabile (il sistema, tecnicamente, lo copre fino a Pavia), l’idrovia ferrarese, l’idrovia Fissero-Tartaro-Canalbianco attraverso la quale si giunge fino a Chioggia e alla laguna veneta. A questa si aggiunge la fascia costiera da Ravenna a Trieste.
Attraverso un unico sistema digitale, RIS II aumenta la sicurezza della navigazione e rende disponibili in tempo reale tutte le informazioni necessarie ad una migliore pianificazione della navigazione (ad esempio appuntamenti con le conche) ovviando all’attuale sistema diversificato e complicato di condivisione dei dati. Il sistema tra gli altri, fornisce anche i dati sul livello dell’acqua (fondamentale per il Po che è a flusso libero), shallow section e NtS (Notice to Skipper).
Ma il RIS II realizzato grazie a questo progetto, ha anche alcune eccellenze che lo rendono sicuramente il sistema più avanzato in Europa.
Innanzitutto è utilizzabile anche dai piccoli natanti sia commerciali che ad uso diportistico perché è reso disponibile, in modo gratuito, attraverso una app che può essere installata su smartphone o tablet Android. I natanti più grandi ricevono invece le informazioni attraverso gli apparati AIS (Automatic Identification System) e il visualizzatore Inland ECDIS (per la cartografia digitale) di bordo. Si tratta di un vantaggio non da poco soprattutto per la sicurezza della navigazione, perché ogni natante, di qualsiasi stazza e dimensione, vede sulla cartografia digitale la posizione degli altri.
La seconda importante novità è che il sistema è interconnesso con quello marittimo: in questo modo si realizza una integrazione che facilita la navigazione quando i natanti passano da un area di navigazione di competenza fluviale a quella di competenza marittima e viceversa. RIS II riconosce automaticamente in quale ambito il natante è in navigazione e commuta automaticamente il dispositivo.
Il progetto s’inserisce nelle azioni di sviluppo del sistema idroviario nazionale, permettendo la navigazione ai natanti della V classe e potenziando le interconnessioni intermodali con strada e frovia oltre che con i porti dell’Adriatico. È un obiettivo che è coerente anche alla realizzazione dei corridoi TEN-T che l’Unione Europea auspica siano multimodali, e non da ultimo, mira a far crescere una modalità di trasporto merci e passeggeri che ha un impatto ambientale molto contenuto.
Sistemi Territoriali ed AIPo, con il partner tecnico Elman srl, hanno elaborato un sistema RIS di informazione fluviale per la gestione del traffico e dei trasporti del sistema idroviario nazionale prendendo a riferimento la direttiva europea 44/2005 e le sue successive implementazioni. Il RIS II italiano è così perfettamente in linea con i RIS adottati in tutte le altre nazioni europee coinvolte nella navigazione fluviale.
L’area d’interesse per il RIS nazionale,è il bacino del fiume Po nella sua parte navigabile (il sistema, tecnicamente, lo copre fino a Pavia), l’idrovia ferrarese, l’idrovia Fissero-Tartaro-Canalbianco attraverso la quale si giunge fino a Chioggia e alla laguna veneta. A questa si aggiunge la fascia costiera da Ravenna a Trieste.
Attraverso un unico sistema digitale, RIS II aumenta la sicurezza della navigazione e rende disponibili in tempo reale tutte le informazioni necessarie ad una migliore pianificazione della navigazione (ad esempio appuntamenti con le conche) ovviando all’attuale sistema diversificato e complicato di condivisione dei dati. Il sistema tra gli altri, fornisce anche i dati sul livello dell’acqua (fondamentale per il Po che è a flusso libero), shallow section e NtS (Notice to Skipper).
Ma il RIS II realizzato grazie a questo progetto, ha anche alcune eccellenze che lo rendono sicuramente il sistema più avanzato in Europa.
Innanzitutto è utilizzabile anche dai piccoli natanti sia commerciali che ad uso diportistico perché è reso disponibile, in modo gratuito, attraverso una app che può essere installata su smartphone o tablet Android. I natanti più grandi ricevono invece le informazioni attraverso gli apparati AIS (Automatic Identification System) e il visualizzatore Inland ECDIS (per la cartografia digitale) di bordo. Si tratta di un vantaggio non da poco soprattutto per la sicurezza della navigazione, perché ogni natante, di qualsiasi stazza e dimensione, vede sulla cartografia digitale la posizione degli altri.
La seconda importante novità è che il sistema è interconnesso con quello marittimo: in questo modo si realizza una integrazione che facilita la navigazione quando i natanti passano da un area di navigazione di competenza fluviale a quella di competenza marittima e viceversa. RIS II riconosce automaticamente in quale ambito il natante è in navigazione e commuta automaticamente il dispositivo.
Il progetto s’inserisce nelle azioni di sviluppo del sistema idroviario nazionale, permettendo la navigazione ai natanti della V classe e potenziando le interconnessioni intermodali con strada e frovia oltre che con i porti dell’Adriatico. È un obiettivo che è coerente anche alla realizzazione dei corridoi TEN-T che l’Unione Europea auspica siano multimodali, e non da ultimo, mira a far crescere una modalità di trasporto merci e passeggeri che ha un impatto ambientale molto contenuto.
24/10/2018
08/10/2015