07-04-2020
Lo smart working permette a imprenditori e professionisti di lavorare anche nel pieno dell’emergenza coronavirus. Se mancano le dovute accortezze, però, rischia di rivelarsi un boomerang per la loro reputazione. Stand Out, la prima agenzia di personal branding in Europa, ha messo a punto il galateo del lavoro da casa.
Rispetto ad appena un mese fa, la routine di qualsiasi professionista o imprenditore è stata completamente rivoluzionata dall’emergenza Covid-19. Chiusi gli uffici, niente riunioni, bandite le trasferte: da un giorno all’altro il lavoro si è trasferito interamente tra le mura domestiche, per garantire il distanziamento sociale.
«Trovarsi nella rassicurante cornice di casa propria, però, non autorizza a dimenticare le regole di base del galateo professionale. Il lavoro è lavoro, indipendentemente dallo spazio fisico in cui si svolge. Affrontare questo nuovo contesto con eccessiva leggerezza significa mettere a repentaglio la propria reputazione, che magari è stata costruita negli anni a suon di sacrifici» spiega Gianluca Lo Stimolo, fondatore e CEO di Stand Out, la prima società europea specializzata in servizi integrati di personal branding, secondo il quale «manifestare attenzione, cura e rispetto nei confronti degli altri è il miglior biglietto da visita per qualsiasi professionista o imprenditore».
Per aiutare professionisti e imprenditori a gestire nel migliore dei modi questo stravolgimento delle proprie abitudini, Stand Out ha messo a punto la business etiquette dello smart working:
- orari. Da quando svolgi le tue attività da remoto, probabilmente sei un po’ meno rigido sui canonici orari d’ufficio. Non per questo, però, è lecito telefonare o scrivere a clienti, fornitori e colleghi a qualsiasi ora del giorno e della notte, weekend compreso. Se temi di dimenticare messaggi importanti, segnati qualche appunto oppure utilizza la funzione “programma e-mail”. Queste piccole accortezze ti eviteranno di disturbare i tuoi interlocutori mentre si dedicano alla famiglia o alle commissioni.
- valore al tempo altrui. Per la stragrande maggioranza delle persone, “restare a casa” non equivale affatto a “essere disoccupati”: tanto più in un periodo incerto e complesso come questo, bisogna coniugare le esigenze lavorative con quelle familiari, riorganizzare la propria quotidianità, fare i conti con i servizi (pubblici e privati) ridotti all’osso. Quando contatti un tuo fornitore o cliente, non dare per scontato che “non abbia niente da fare”. Prova a metterti nei suoi panni, verifica di non averlo disturbato e, in generale, dai valore al suo tempo.
- chiarezza. L’emergenza sanitaria si è tradotta anche in un’emergenza economica. Innumerevoli imprenditori o professionisti hanno dovuto sospendere le proprie attività fino a data da destinarsi, altri invece restano operativi ma con pochi collaboratori, difficoltà di coordinamento, lungaggini operative. In queste circostanze, è comprensibile trovarsi in difficoltà a erogare i servizi o a pagare i fornitori nei tempi previsti. La parola d’ordine dev’essere sempre la stessa: chiarezza. Se sei in crisi di liquidità, evita di subissare di richieste i tuoi fornitori, salvo poi farli attendere mesi per il saldo della loro fattura: piuttosto, discutine subito con loro per studiare una soluzione condivisa.
- piattaforme. Hai a disposizione innumerevoli sistemi per connetterti in tempo reale con colleghi, fornitori e clienti: dalle tradizionali e-mail ai software per le conference call (Skype, Zoom, Houseparty, Whereby), passando per gli strumenti collaborativi forniti da Google, Microsoft e Apple. Se vuoi apparire professionale, però, ricavati un paio d’ore per provare le varie piattaforme e scegliere quella più adatta alle tue esigenze. Così facendo, eviterai di “spezzare” le conversazioni e scatenare confusione.
- social media. Il momento storico che il mondo intero sta affrontando è estremamente complesso e può ancora evolversi in modo imprevedibile. Il bombardamento di post a cui assistiamo ogni giorno non è di grande aiuto per chi vuole affrontarlo a mente lucida. Quando approcci i social network, ricorda sempre che stai rappresentando il tuo personal brand: comunica soltanto informazioni di cui sei assolutamente certo e che ritieni utili per gli altri, tenendoti alla larga da fake news, meme, visioni complottistiche, eccessi di allarmismo o di ottimismo immotivato.
- conference call. Anche se ci si connette da casa, le conference call sono pur sempre riunioni di lavoro. Ricava un set adeguato, con uno sfondo il più neutro possibile (come una parete o una libreria) e buone condizioni di luce, e verifica in anticipo che la connessione sia stabile. Vestiti esattamente come se dovessi recarti a un appuntamento formale e presta attenzione alla postura (che credibilità può avere un professionista sdraiato sul divano in tuta da ginnastica?). Durante la riunione fai in modo di evitare incursioni di familiari, bambini o animali domestici; non potendo azzerare i rumori di fondo, silenzia il microfono nei momenti in cui non stai parlando.
Rispetto ad appena un mese fa, la routine di qualsiasi professionista o imprenditore è stata completamente rivoluzionata dall’emergenza Covid-19. Chiusi gli uffici, niente riunioni, bandite le trasferte: da un giorno all’altro il lavoro si è trasferito interamente tra le mura domestiche, per garantire il distanziamento sociale.
«Trovarsi nella rassicurante cornice di casa propria, però, non autorizza a dimenticare le regole di base del galateo professionale. Il lavoro è lavoro, indipendentemente dallo spazio fisico in cui si svolge. Affrontare questo nuovo contesto con eccessiva leggerezza significa mettere a repentaglio la propria reputazione, che magari è stata costruita negli anni a suon di sacrifici» spiega Gianluca Lo Stimolo, fondatore e CEO di Stand Out, la prima società europea specializzata in servizi integrati di personal branding, secondo il quale «manifestare attenzione, cura e rispetto nei confronti degli altri è il miglior biglietto da visita per qualsiasi professionista o imprenditore».
Per aiutare professionisti e imprenditori a gestire nel migliore dei modi questo stravolgimento delle proprie abitudini, Stand Out ha messo a punto la business etiquette dello smart working:
- orari. Da quando svolgi le tue attività da remoto, probabilmente sei un po’ meno rigido sui canonici orari d’ufficio. Non per questo, però, è lecito telefonare o scrivere a clienti, fornitori e colleghi a qualsiasi ora del giorno e della notte, weekend compreso. Se temi di dimenticare messaggi importanti, segnati qualche appunto oppure utilizza la funzione “programma e-mail”. Queste piccole accortezze ti eviteranno di disturbare i tuoi interlocutori mentre si dedicano alla famiglia o alle commissioni.
- valore al tempo altrui. Per la stragrande maggioranza delle persone, “restare a casa” non equivale affatto a “essere disoccupati”: tanto più in un periodo incerto e complesso come questo, bisogna coniugare le esigenze lavorative con quelle familiari, riorganizzare la propria quotidianità, fare i conti con i servizi (pubblici e privati) ridotti all’osso. Quando contatti un tuo fornitore o cliente, non dare per scontato che “non abbia niente da fare”. Prova a metterti nei suoi panni, verifica di non averlo disturbato e, in generale, dai valore al suo tempo.
- chiarezza. L’emergenza sanitaria si è tradotta anche in un’emergenza economica. Innumerevoli imprenditori o professionisti hanno dovuto sospendere le proprie attività fino a data da destinarsi, altri invece restano operativi ma con pochi collaboratori, difficoltà di coordinamento, lungaggini operative. In queste circostanze, è comprensibile trovarsi in difficoltà a erogare i servizi o a pagare i fornitori nei tempi previsti. La parola d’ordine dev’essere sempre la stessa: chiarezza. Se sei in crisi di liquidità, evita di subissare di richieste i tuoi fornitori, salvo poi farli attendere mesi per il saldo della loro fattura: piuttosto, discutine subito con loro per studiare una soluzione condivisa.
- piattaforme. Hai a disposizione innumerevoli sistemi per connetterti in tempo reale con colleghi, fornitori e clienti: dalle tradizionali e-mail ai software per le conference call (Skype, Zoom, Houseparty, Whereby), passando per gli strumenti collaborativi forniti da Google, Microsoft e Apple. Se vuoi apparire professionale, però, ricavati un paio d’ore per provare le varie piattaforme e scegliere quella più adatta alle tue esigenze. Così facendo, eviterai di “spezzare” le conversazioni e scatenare confusione.
- social media. Il momento storico che il mondo intero sta affrontando è estremamente complesso e può ancora evolversi in modo imprevedibile. Il bombardamento di post a cui assistiamo ogni giorno non è di grande aiuto per chi vuole affrontarlo a mente lucida. Quando approcci i social network, ricorda sempre che stai rappresentando il tuo personal brand: comunica soltanto informazioni di cui sei assolutamente certo e che ritieni utili per gli altri, tenendoti alla larga da fake news, meme, visioni complottistiche, eccessi di allarmismo o di ottimismo immotivato.
- conference call. Anche se ci si connette da casa, le conference call sono pur sempre riunioni di lavoro. Ricava un set adeguato, con uno sfondo il più neutro possibile (come una parete o una libreria) e buone condizioni di luce, e verifica in anticipo che la connessione sia stabile. Vestiti esattamente come se dovessi recarti a un appuntamento formale e presta attenzione alla postura (che credibilità può avere un professionista sdraiato sul divano in tuta da ginnastica?). Durante la riunione fai in modo di evitare incursioni di familiari, bambini o animali domestici; non potendo azzerare i rumori di fondo, silenzia il microfono nei momenti in cui non stai parlando.