22-11-2017
Nel mondo della sicurezza sul lavoro i D.P.I. (Dispositivi di Protezione Individuale) giocano un ruolo chiave: ecco perché tute, scarpe, mascherine, guanti, soprattutto se indossati in ambienti ad alto rischio e suscettibili di minacciare la sicurezza o la salute del lavoratore, sono sottoposti a test e certificazioni, queste ultime rilasciate sulla base di precisi parametri dopo un determinato numero di cicli di lavaggio.
L’innesto della tecnologia può però rendere ancora più efficace la funzionalità di questi indumenti, innalzando ulteriormente il grado di sicurezza del lavoratore: come sapere dunque se un indumento ignifugo, antistatico e multi-protezione è ancora integro, quindi idoneo all'impiego perché rispettoso delle specifiche tecniche per cui è stato progettato e certificato? Lo rileva un sensore, ossia un tag RFID. Apposite antenne installate nell'ambiente di lavoro rilevano il segnale, monitorano le condizioni di impiego, archiviano i dati sul ciclo di vita dei capi e comunicano ai responsabili della sicurezza designati (RSPP, RLS) informazioni precise relative allo stato di manutenzione ed eventuali anomalie.
L’innesto della tecnologia può però rendere ancora più efficace la funzionalità di questi indumenti, innalzando ulteriormente il grado di sicurezza del lavoratore: come sapere dunque se un indumento ignifugo, antistatico e multi-protezione è ancora integro, quindi idoneo all'impiego perché rispettoso delle specifiche tecniche per cui è stato progettato e certificato? Lo rileva un sensore, ossia un tag RFID. Apposite antenne installate nell'ambiente di lavoro rilevano il segnale, monitorano le condizioni di impiego, archiviano i dati sul ciclo di vita dei capi e comunicano ai responsabili della sicurezza designati (RSPP, RLS) informazioni precise relative allo stato di manutenzione ed eventuali anomalie.
Il progetto IoT per la sicurezza sul lavoro è stato ideato e realizzato da tre aziende che hanno messo a fattor comune le proprie competenze e la propria specializzazione: C.B.F. Balducci – produttore e distributore di abiti da lavoro, RFID Global – distributore a valore aggiunto e manufacturer di sistemi RFID ed NFC, e Airpim - azienda hi-tech di esperti in innovazione tecnologica e sviluppo software che si occupa di Big Data, IoT e Privacy con specializzazione in Identity Management.
La tuta da lavoro che parla è già stata messa a punto ed è stata presentata alla fiera A+A, evento cardine in tema sicurezza sul lavoro che mette in contatto oltre 65.000 visitatori con quasi 2.000 espositori, svoltasi a ottobre a Düsseldorf in Germania.
«La soluzione proposta aiuta il lavoratore in tante azioni quotidiane, proteggendolo da eventuali rischi di incidenti e infortuni in ambito industriale come ad esempio stabilimenti, raffinerie e acciaierie. Il software viene personalizzato per soddisfare ogni esigenza del cliente. È possibile dotare gli indumenti di dispositivi di protezione della persona sempre più intelligenti ed interattivi, ma soprattutto realizzare strumenti di prevenzione e di soccorso. La tuta può così avvisare chi la indossa del pericolo di schiacciamento, segnalare quando si entra nell'area di manovra di mezzi in movimento come carriponte, lavori svolti in isolamento e quindi con impossibilità di mandare segnali di emergenza qualora necessari o in spazi sospetti di inquinamento», dichiara Tiziano Tresanti, founder e amministrare di Airpim.
«Negli ultimi anni si è assistito ad una scissione tra i concetti di sicurezza attiva e sicurezza passiva: se un comune D.P.I. (indumento da lavoro certificato sia esso di I, II o III categoria) si limita a proteggere l’utilizzatore in caso di incidente (sicurezza passiva), gli studi odierni stanno tutti puntando nella direzione di un abbigliamento in grado di prevenire, addirittura, l’incidente dialogando in modo costante con l’ambiente di lavoro (sicurezza attiva). Un utilizzo crescente di queste tecnologie ridurrà nel medio periodo in modo significativo il numero di infortuni gravi sul posto di lavoro», ha spiegato Michele Rossi, Export Manager di C.B.F. Balducci.
Nella demo implementata presso lo stand alla fiera, la tuta dotata di tag RFID, transitando nelle vicinanze del varco, veniva rilevata in automatico, generando così la trasmissione di informazioni e di eventuali allert in caso di anomalie.
La tuta da lavoro che parla è già stata messa a punto ed è stata presentata alla fiera A+A, evento cardine in tema sicurezza sul lavoro che mette in contatto oltre 65.000 visitatori con quasi 2.000 espositori, svoltasi a ottobre a Düsseldorf in Germania.
«La soluzione proposta aiuta il lavoratore in tante azioni quotidiane, proteggendolo da eventuali rischi di incidenti e infortuni in ambito industriale come ad esempio stabilimenti, raffinerie e acciaierie. Il software viene personalizzato per soddisfare ogni esigenza del cliente. È possibile dotare gli indumenti di dispositivi di protezione della persona sempre più intelligenti ed interattivi, ma soprattutto realizzare strumenti di prevenzione e di soccorso. La tuta può così avvisare chi la indossa del pericolo di schiacciamento, segnalare quando si entra nell'area di manovra di mezzi in movimento come carriponte, lavori svolti in isolamento e quindi con impossibilità di mandare segnali di emergenza qualora necessari o in spazi sospetti di inquinamento», dichiara Tiziano Tresanti, founder e amministrare di Airpim.
«Negli ultimi anni si è assistito ad una scissione tra i concetti di sicurezza attiva e sicurezza passiva: se un comune D.P.I. (indumento da lavoro certificato sia esso di I, II o III categoria) si limita a proteggere l’utilizzatore in caso di incidente (sicurezza passiva), gli studi odierni stanno tutti puntando nella direzione di un abbigliamento in grado di prevenire, addirittura, l’incidente dialogando in modo costante con l’ambiente di lavoro (sicurezza attiva). Un utilizzo crescente di queste tecnologie ridurrà nel medio periodo in modo significativo il numero di infortuni gravi sul posto di lavoro», ha spiegato Michele Rossi, Export Manager di C.B.F. Balducci.
Nella demo implementata presso lo stand alla fiera, la tuta dotata di tag RFID, transitando nelle vicinanze del varco, veniva rilevata in automatico, generando così la trasmissione di informazioni e di eventuali allert in caso di anomalie.
19/02/2016