06-10-2014
Marco Goegan
Marco Goegan
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PowaTag, applicazione sviluppata dall'azienda britannica Powa Technologies, utilizza lo smartphone per trasformare in un negozio una pubblicità stampata su carta o uno spot televisivo. Come? Nel primo caso utilizzando un QR code, nel secondo un messaggio audio non udibile dall'orecchio umano, definito “Audio Tag”, che consente agli utenti di acquistare un prodotto dopo averne visto la pubblicità in televisione, ascoltato la promozione in radio o sentito un annuncio durante un evento pubblico, grazie alla tecnologia watermark. L'app identifica in pochi secondi il prodotto e porta l'utente direttamente sulla piattaforma di shopping online relativa. A quel punto si deve soltanto accettare la transazione: i dati della propria carta di credito e del proprio recapito vengono inseriti al primo accesso e memorizzati, senza bisogno di una seconda digitazione.
Per il suo sbarco in Italia, PowaTag ha scelto Motivi, con un evento in grande stile che ha visto la presenza anche di Giorgia Palmas. Quattordici capi della catena italiana sono stati resi acquistabili esclusivamente tramite l’innovativa tecnologia nel negozio milanese di Corso Vittorio Emanuele II, trasformato così in uno “smart store”. I clienti potevano utilizzare il proprio smartphone per concludere gli acquisti, puntando sui tag presenti sui cartellini appesi ai capi oppure su sagome giganti, ma anche tramite speciali dispositivi per Audio Tag. Durante l'evento si è scatenata una vera e propria “tag-mania”, anche se non sappiamo se qualcuno abbia effettivamente concluso l'acquisto. Sono stati distribuiti inoltre migliaia di tovagliette e sottobicchieri nei bar e nei ristoranti di Milano, per permettere ai consumatori di portare a termine il loro acquisto ovunque e in qualsiasi momento, attraverso l’app di “instant shopping”.
Powa Technologies a livello mondiale ha stretto accordi con più di 800 marchi e retailer. In Italia, invece, le partnership sono 50, ma sui nomi Powa non ha lasciato trapelare nulla. Ha spiegato Germano Marano, Country Manager per l'Italia: «In ogni settore – dalle compagnie aeree agli hotel, dai retail di elettronica al fashion, fino al food – stiamo discutendo con grandissimi brand, magari per realizzare qualcosa di simile a quanto visto nello store Motivi. I nomi, per ora, non possiamo darli». Nemmeno insistendo un po' siamo riusciti a ottenere anticipazioni. Ci siamo concentrati allora sul presente: «Oggi ci affacciamo sul mercato italiano per la prima volta e abbiamo scelto Motivi proprio perché condivide con noi un forte impulso all'innovazione. PowaTag può fare tantissime cose, non c'è un canale dove non trovi applicazione. La dimostrazione è proprio qui: gift card, cartellini sui capi, vetrine, tovagliette, schermi tv, sottobicchieri. Qualsiasi supporto può diventare un negozio grazie allo scan-to-buy o all'Audio Tag, ovunque posso interagire con un brand. Non si tratta però di un nuovo modo di comprare o di pagare, ma di un nuovo modo di vendere, una modifica dell'esperienza d'acquisto». Ha continuato Marano: «Il customer journey inizia dall'offerta marketing. PowaTag è all'inizio, all'offerta marketing, e accompagna l'utente fino alla conclusione dell'acquisto. Powa aggiunge a una campagna marketing una call to action molto forte».
Come già detto, l'esperienza multicanale è sicuramente affascinante, anche se questa unione tra commercio offline e online un po' può spaventare, con il rischio di essere ancora maggiormente invasi dalla pubblicità. Abbiamo sottoposto questo interrogativo al Ceo e fondatore di Powa Technologies Dan Wagner, presente durante l'evento nello store Motivi: «L'idea alla base di Powa è che il negozio esca dalle mura e vada a caccia del cliente fuori dal negozio. In un'epoca di crisi come la nostra non è il cliente che deve andare in negozio, è il negozio che deve andare dal cliente». Un altro punto di forza sottolineato da Wagner sta nella capacità di creare engagement: «L'interazione con un brand può nascere guardando la tv o leggendo un quotidiano, oppure in un bar». Nemmeno la carenza di infrastrutture digitali di cui il nostro paese soffre o la scarsa fiducia degli italiani nelle transazioni online sarà per il Ceo di Powa Technologies un impedimento alla diffusione dell'app di casa: «I problemi legati alle infrastrutture tecnologiche non ci preoccupano, perché tutto viene fatto con uno smartphone, che ormai tutti hanno, e con una normale connessione internet. Con PowaTag si bypassano anche i problemi legati alla scarsa dimestichezza con le tecnologie perché è un'app facilissima da usare. Una volta iscritti, tutti i dati sono memorizzati e non devono più essere digitati. Inoltre utilizziamo standard altissimi di sicurezza».
Se Powa prende in carico il compito di portare i consumatori sullo shop online di un brand o di far conoscere un marchio o un'offerta, all'azienda stessa spetta invece la gestione dell'e-commerce e della consegna, ma anche l'utilizzo delle informazioni, altro tema spinoso. Proprio di questo abbiamo parlato con Andrea Salvai, Digital & CRM Director WW Miroglio Group, a cui fa capo Motivi. Salvai ha spiegato: «L'integrazione con PowaTag è molto comoda per i clienti. Quando completo un acquisto, infatti, avviene automaticamente la registrazione sullo store di e-commerce di Motivi. In questo modo si può seguire il tracking della spedizione direttamente dal nostro portale, o gestire l'ordine stesso. Anche per Motivi tutto questo significa un grande vantaggio: in un mese di collaborazione abbiamo completato l'integrazione tra PowaTag e il nostro e-commerce. Per quanto riguarda i dati, noi li utilizzeremo esclusivamente per attività di CRM e di marketing».
PowaTag si annuncia come un'innovazione interessante. Chiaramente per il suo successo sarà fondamentale il portfolio delle aziende che sceglieranno l'app. Proprio in questa direzione si muoverà il Country Manager Germano Marano: far sì che i maggiori brand vedano in PowaTag un'ottima occasione per un nuovo tipo di marketing.
Tutte le nostre notizie in 160 caratteri grazie a @data_ita
Per il suo sbarco in Italia, PowaTag ha scelto Motivi, con un evento in grande stile che ha visto la presenza anche di Giorgia Palmas. Quattordici capi della catena italiana sono stati resi acquistabili esclusivamente tramite l’innovativa tecnologia nel negozio milanese di Corso Vittorio Emanuele II, trasformato così in uno “smart store”. I clienti potevano utilizzare il proprio smartphone per concludere gli acquisti, puntando sui tag presenti sui cartellini appesi ai capi oppure su sagome giganti, ma anche tramite speciali dispositivi per Audio Tag. Durante l'evento si è scatenata una vera e propria “tag-mania”, anche se non sappiamo se qualcuno abbia effettivamente concluso l'acquisto. Sono stati distribuiti inoltre migliaia di tovagliette e sottobicchieri nei bar e nei ristoranti di Milano, per permettere ai consumatori di portare a termine il loro acquisto ovunque e in qualsiasi momento, attraverso l’app di “instant shopping”.
Powa Technologies a livello mondiale ha stretto accordi con più di 800 marchi e retailer. In Italia, invece, le partnership sono 50, ma sui nomi Powa non ha lasciato trapelare nulla. Ha spiegato Germano Marano, Country Manager per l'Italia: «In ogni settore – dalle compagnie aeree agli hotel, dai retail di elettronica al fashion, fino al food – stiamo discutendo con grandissimi brand, magari per realizzare qualcosa di simile a quanto visto nello store Motivi. I nomi, per ora, non possiamo darli». Nemmeno insistendo un po' siamo riusciti a ottenere anticipazioni. Ci siamo concentrati allora sul presente: «Oggi ci affacciamo sul mercato italiano per la prima volta e abbiamo scelto Motivi proprio perché condivide con noi un forte impulso all'innovazione. PowaTag può fare tantissime cose, non c'è un canale dove non trovi applicazione. La dimostrazione è proprio qui: gift card, cartellini sui capi, vetrine, tovagliette, schermi tv, sottobicchieri. Qualsiasi supporto può diventare un negozio grazie allo scan-to-buy o all'Audio Tag, ovunque posso interagire con un brand. Non si tratta però di un nuovo modo di comprare o di pagare, ma di un nuovo modo di vendere, una modifica dell'esperienza d'acquisto». Ha continuato Marano: «Il customer journey inizia dall'offerta marketing. PowaTag è all'inizio, all'offerta marketing, e accompagna l'utente fino alla conclusione dell'acquisto. Powa aggiunge a una campagna marketing una call to action molto forte».
Come già detto, l'esperienza multicanale è sicuramente affascinante, anche se questa unione tra commercio offline e online un po' può spaventare, con il rischio di essere ancora maggiormente invasi dalla pubblicità. Abbiamo sottoposto questo interrogativo al Ceo e fondatore di Powa Technologies Dan Wagner, presente durante l'evento nello store Motivi: «L'idea alla base di Powa è che il negozio esca dalle mura e vada a caccia del cliente fuori dal negozio. In un'epoca di crisi come la nostra non è il cliente che deve andare in negozio, è il negozio che deve andare dal cliente». Un altro punto di forza sottolineato da Wagner sta nella capacità di creare engagement: «L'interazione con un brand può nascere guardando la tv o leggendo un quotidiano, oppure in un bar». Nemmeno la carenza di infrastrutture digitali di cui il nostro paese soffre o la scarsa fiducia degli italiani nelle transazioni online sarà per il Ceo di Powa Technologies un impedimento alla diffusione dell'app di casa: «I problemi legati alle infrastrutture tecnologiche non ci preoccupano, perché tutto viene fatto con uno smartphone, che ormai tutti hanno, e con una normale connessione internet. Con PowaTag si bypassano anche i problemi legati alla scarsa dimestichezza con le tecnologie perché è un'app facilissima da usare. Una volta iscritti, tutti i dati sono memorizzati e non devono più essere digitati. Inoltre utilizziamo standard altissimi di sicurezza».
Se Powa prende in carico il compito di portare i consumatori sullo shop online di un brand o di far conoscere un marchio o un'offerta, all'azienda stessa spetta invece la gestione dell'e-commerce e della consegna, ma anche l'utilizzo delle informazioni, altro tema spinoso. Proprio di questo abbiamo parlato con Andrea Salvai, Digital & CRM Director WW Miroglio Group, a cui fa capo Motivi. Salvai ha spiegato: «L'integrazione con PowaTag è molto comoda per i clienti. Quando completo un acquisto, infatti, avviene automaticamente la registrazione sullo store di e-commerce di Motivi. In questo modo si può seguire il tracking della spedizione direttamente dal nostro portale, o gestire l'ordine stesso. Anche per Motivi tutto questo significa un grande vantaggio: in un mese di collaborazione abbiamo completato l'integrazione tra PowaTag e il nostro e-commerce. Per quanto riguarda i dati, noi li utilizzeremo esclusivamente per attività di CRM e di marketing».
PowaTag si annuncia come un'innovazione interessante. Chiaramente per il suo successo sarà fondamentale il portfolio delle aziende che sceglieranno l'app. Proprio in questa direzione si muoverà il Country Manager Germano Marano: far sì che i maggiori brand vedano in PowaTag un'ottima occasione per un nuovo tipo di marketing.
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